Ripristino di un solaio in laterocemento

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DESCRIZIONE DELLO STATO PRE-INTERVENTO

1 - 20140927_173942Il solaio della terrazza presentava, in diversi punti, dei danni da infiltrazione, soprattutto in corrispondenza dei giunti delle lastre di marmo, posizionate sul perimetro ed in corrispondenza degli ancoraggi della ringhiera. Nella parte perimetrale del solaio erano presenti anche delle lesioni, causate dai ferri costituenti l’armatura del cordolo di chiusura del solaio che, aumentando di volume per effetto dell’ossidazione, ha creato delle pressioni trasmesse al calcestruzzo lungo la propria superficie di contatto. Tale fenomeno è stato innescato dall’umidità infiltratasi lungo le giunzioni delle lastre di marmo perimetrali. 5 - IMG_20161010_122354  Anche l’intradosso della suoletta presentava segni di degrado e di ammaloramento dell’intonaco sottostante, sempre a causa dell’infiltrazione di umidità e di pioggia per la presenza di un’inadeguata pendenza del massetto soprastante e la mancanza di un’adeguata impermeabilizzazione. Lateralmente erano presenti altre lesioni causate da ferri costituenti l’armatura, assottigliati e spezzati. Per eliminare le cause del degrado sopra descritte, si è provveduto a smontare e ricollocare le soglie di marmo con il successivo rifacimento del massetto, dell’impermeabilizzazione e della pavimentazione (che per motivi pratici la descrizione di tali lavori è stata omessa, per incentrare l’argomentazione sul consolidamento della suoletta del terrazzo; eventualmente tale trattazione verrà rimandata ad un successivo post).

6 - 20140927_175649 10 - IMG_20161008_084902

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

13 - IMG_20161015_113716Procedendo con la rimozione dell’intonaco ammalorato nell’intradosso, è affiorato il fenomeno dello sfondellamento del solaio, in quanto i copriferri dei travetti, costituenti la struttura portante del solaio, risultavano distaccati  per le spinte dell’ossidazione dei ferri, mentre la parte inferiore delle pignatte erano infradiciate ed umide, perché all’interno di esse si è verificata la presenza di alcuni punti di raccolta dell’acqua.

Si è provveduto quindi alla rimozione di tutto l’intonaco ammalorato, portando a nudo tutti i ferri ossidati. Successivamente è stata effettuata la rimozione della ruggine dai ferri, tramite l’uso di una spazzola d’acciaio elettrica rotante, per poi passare successivamente il passivante tramite pennello, per fermare il processo di ossidazione dei ferri.

28 - IMG_20161026_102855Lo spazio, rimasto vuoto per la rimozione della parte fradicia inferiore delle pignatte, è stato ricoperto con delle lastre di polistirolo, dello spessore di 4 cm, fissate con della schiuma poliuretanica espansa, ricostituendo tra una fila e l’altra lo spazio libero per i travetti, che sono stati riempiti con malta tixotropica fibrorinforzata antiritiro, in modo da ricostruirli uno per uno. Il tutto è stato chiuso con un altro strato di polistirolo dello spessore di 1 cm, per portare lo spessore al livello dello strato d’intonaco già esistente, dove sopra è stata collocata una retina porta intonaco.

I ferri assottigliati e spezzati, posizionati lateralmente, sono stati rimossi e sostituiti ricostruendo la porzione d’ingabbiatura.

50 - IMG_20161103_130036Tutti i copriferri e le parti di calcestruzzo ammalorate rimosse nel resto della struttura, sono state ricostituite con malta tixotropica fibbrorinforzata antiritiro.

I frontalini della suoletta, sono stati chiusi con una retina di ferro zincato, dello spessore di 1 mm e maglia quadrata da 10 mm, fissata al calcestruzzo con dei tasselli. Sopra di essa è stato passato un altro strato di malta tixotropica.

A questo punto la nostra struttura era pronta, per essere reintonacata con malta di cemento ed uno strato di finitura con tonachina di tipo Li Vigni. (Guarda la galleria fotografica completa dell’intervento)

60 - IMG_20170328_173042IMG_20170328_173125

 

 

 

 

 

 

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Risanamento di un pilastro in Cemento Armato

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DESCRIZIONE  DELLO STATO  PRE – INTERVENTO

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Il pilastro si presentava con delle fessure nella parte inferiore, aventi forme ondulate in direzione verticale. Queste sono state causate dalle tensioni interne, provocate dall’aumento di volume dei ferri, componenti l’armatura del pilastro, che si sono ossidati per l’esposizione all’aria salmastra (trovandosi il fabbricato, oggetto dell’intervento, poco distante dalla costa marina) e agli agenti atmosferici (essendo posizionato all’esterno).

DESCRIZIONE  DELL’INTERVENTO

20161010_123053E’ stato rimosso l’intonaco tramite spicconatura, portando a nudo l’armatura. Osservandola, si è notato che le prime cinque staffe nella parte inferiore si presentavano assottigliate e spezzate in alcuni punti. Pertanto si è provveduto alla sostituzione di queste ultime, previa spazzolatura con setole d’acciaio dei ferri, per rimuovere la ruggine, passandovi successivamente tramite pennello un passivante, al fine di fermare il processo di ossidazione. Successivamente si è proseguito con il ripristino dei copriferro tramite malta tixotropica fibro-rinforzata anti ritiro, sopra cui è stata collocata una retina il ferro zincato con spessore di 1 mm e maglia da 10 x 10 mm, che è stata ricoperta con un altro strato di malta tixotropica. Infine è stato ripristinato l’intonaco con uno strato di malta di cemento, mentre la rifinitura esterna, con tonachina del tipo Li Vigni color bianco. (Guarda le foto dell’intervento)

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